28/01/11 INFORMAZIONE sull’adempimento della Repubblica dell’Uzbekistan agli impegni assunti nell’ambito delle convenzioni dell’OIL

Дата публикации: Feb 09, 2012 1:35:51 PM

INFORMAZIONE

SULL’ADEMPIMENTO DELLA REPUBBLICA DELL’UZBEKISTAN AGLI IMPEGNI ASSUNTI NELL’AMBITO DELLE CONVENZIONI DELL’OIL

L’Uzbekistan è il membro dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro dal 1992 e la collaborazione con essa viene effettuata in base alla cooperazione tra l’OIL e i suoi partner sociali nella Repubblica dell’Uzbekistan. Fino ad oggi l’Uzbekistan ha aderito a 13 convenzioni dell’OIL.

Il Programma internazionale dell’OIL per eliminare il lavoro minorile è attivo in Uzbekistan dal 2005 (IPEC dell’OIL).

In particolare in Uzbekistan l’IPEC svolge la propria attività sui seguenti indirizzi:

    1. ricerche sul lavoro minorile e sull’occupazione giovanile;

    2. perfezionamento delle leggi relativamente al divieto del lavoro minorile e al sostegno dell’occupazione giovanile;

    3. rafforzamento del potenziale dei partner nazionali;

    4. aumento delle conoscenze in merito;

    5. creazione dei modelli positivi nella messa in pratica di strategie per la prevenzione, l’allontanamento e la riabilitazione dei minorenni a rischio e dei bambini coinvolti nelle forme peggiori del lavoro minorile;

    6. creazione del quadro del dialogo sociale tra i partner trilaterali dell’OIL sul divieto e sull’eliminazione effettiva del lavoro minorile e delle sue forme peggiori;

    7. sostegno alla realizzazione delle priorità nazionali nello sviluppo dell’istruzione generale gratuita che prevede 12 anni di studi, nonchè all’istruzione professionale, all’aumento del tenore della vita, del sostegno all’occupazione giovanile con obiettivo l’eliminazione del lavoro minorile e delle sue forme peggiori.

Tra i risultati raggiunti con l’assistenza dell’IPEC dell’OIL si può indicare la ratifica dall’Uzbekistan nel 2008 di due convenzioni fondamentali dell’OIL sul lavoro minorile, la № 138 e la № 182.

Inoltre, nel 2008 congiuntamente con l’IPEC dell’OIL, sono state realizzate le seguenti pubblicazioni: “Raccolta delle convenzioni fondamentali e delle raccomandazioni dell’OIL” che include 30 documenti dell’OIL e il materiale didattico per i parlamentari “Eliminazione delle forme peggiori del lavoro minorile: guida per l’applicazione in pratica della Convenzione dell’OIL № 182”, preparato a cura dell’OIL e dell’Unione interparlamentare.

Entrambi i libri sono stati pubblicati con una alta tiratura e distribuiti tra deputati e senatori del parlamento, rappresentanti dei sindacati, camere di commercio, ministeri, mass-media, istituti didattici e altre organizzazioni statali e nongovernative.

É stato elaborato il Piano d’azione nazionale con una larga partecipazione delle amministrazioni pubbliche e delle organizzazioni nongovernative con lo scopo di realizzare in modo pieno le Convenzioni dell’OIL, di assicurare le misure per non permettere il lavoro forzato minorile di qualsiasi forma e manifestazione, nonchè per coordinare le attività dei ministeri, dicasteri e organismi delle autorità statali in loco e per rafforzare la loro cooperazione con le organizzazioni internazionali. Tale documento ha ottenuto il sostegno dell’UNICEF, UNDP e OIL.

Il Piano d’azione nazionale include 37 provvedimenti mirati sui seguenti quattro indirizzi:

Primo indirizzo: perfezionamento della base giuridica e normativa relativamente all’effettuazione del controllo per prevenire lo sfruttamento illecito del lavoro minorile;

Secondo indirizzo: controllo e monitoraggio della realizzazione delle Convenzioni №138 e №182;

Terzo indirizzo: svolgimento dell’attività informativa su larga scala sulle questioni relative alle Convenzioni №138 e №182;

Quarto indirizzo: realizzazione dei progetti sulla cooperazione internazionale volti alla prevenzione delle forme peggiori del lavoro minorile.

Grazie alle riforme di mercato socialmente orientate attuate in modo coerente, alla realizzazione dei programmi sociali di stato su larga scala come “Generazione sana”, “Madre e bambino”, “L’anno della famiglia”, “L’anno della salute”, “L’anno della protezione sociale”, “L’anno della gioventù” e altri, nell’Uzbekistan sono state create le condizioni necessarie per la tutela dei diritti sociali ed economici dei bambini e per l’assicurazione della loro crescita armoniosa.

L’Uzbekistan riconosce e realizza gli standard internazionali dell’OIL nel campo della prevenzione e del divieto del lavoro minorile ed ha fissato nelle leggi i meccanismi sicuri per la tutela dei diritti dei bambini nel campo del lavoro sui seguenti indirizzi:

primo: è vietato costituzionalmente qualsiasi costrizione al lavoro e sono previste garanzie di stato per la tutela dei diritti e degli interessi dei minorenni;

secondo: nella legge “Sulle garanzie dei diritti dei bambini” sono predisposte le apposite definizioni; in particolare, si definisce bambino una persona che ha meno di 18 anni, cosi come nelle norme internazionali, nonchè sono state definite le garanzie principali nel campo del lavoro;

terzo: la legislazione del lavoro individua l’età minima per l’assunzione al lavoro in 16 anni e nei casi eccezionali definiti con precisione – a partire dai 15 anni, nonchè stabilisce le condizioni del lavoro e i previlegi che vengono concessi alle persone che non hanno raggiunto l’età di 18 anni;

quarto: la legge “Sulla prevenzione del traffico umano” stabilisce i meccanismi per la contrapposizione dello sfruttamento umano in ogni sua forma, inclusa la costrizione dei bambini al lavoro e allo svolgimento di attività illecite;

quinto: la legislazione penale prevede una forte responsabilità per il coinvolgimento dei bambini alle attività illecite.

sesto: nel 2001 è stato approvato l’Elenco dei tipi di attività lavorativa a cui l’accesso è proibito per le persone che hanno meno di 18 anni.

Nell’Uzbekistan è stato creato il sistema delle istituzioni di stato per la tutela dei diritti dei bambini nel campo del lavoro:

    1. All’interno della struttura del Governo è attivo il Complesso per la protezione della famiglia, della maternità e dell’infanzia, con a capo il Vice Primo Ministro della Repubblica dell’Uzbekistan che coordina le attività degli organismi delle autorità pubbliche e la gestione delle questioni relative alla realizzazione dei diritti dei bambini garantiti dalla Costituzione.

    2. Presso il Gabinetto dei ministri della Repubblica dell’Uzbekistan è attivo l’apposito Comitato per gli affari dei minorenni, con a capo il Procuratore generale della Repubblica dell’Uzbekistan, nelle cui competenze rientra la soluzione di praticamente tutte le questioni relative alla posizione dei bambini nella società, nonchè il controllo per non permettere la realizzazione delle forme peggiori del lavoro minorile;

    3. All’interno del sistema del Ministero del lavoro e della protezione sociale della popolazione lavorano in modo efficace Ispettorati giuridici pubblici del lavoro istituiti in ogni regione dell’Uzbekistan, i quali svolgono il controllo di stato per non permettere la violazione dei diritti della gioventù nel campo del lavoro.

Bisogna segnalare in modo particolare che nel campo della difesa dei diritti dei bambini, della prevenzione del coinvolgimento dei bambini nelle forme peggiori del lavoro minorile, nell’Uzbekistan lavorano in modo attivo organizzazioni non-governative la cui attività abbraccia praticamente tutte le questioni sulla realizzazione dei diritti dei bambini sulla loro crescita fisica, spirituale e intellettuale.

Un meccanismo molto efficace per la contrapposizione al lavoro minorile, riconosciuto dalla comunità internazionale, è la riforma dell’ordinamento scolastico realizzata in Uzbekistan, che prevede 12 anni di istruzione obbligatoria per tutti i bambini del paese. Le spese del paese per l’istruzione hanno dimensioni senza precedenti nella prassi mondiale: negli ultimi anni l’Uzbekistan ha investito annualmente il 10% del PIL nel settore dell’istruzione. Attualmente l’Uzbekistan è uno dei pochi paesi del mondo in cui la durata media dell’istruzione è vicinissima ai 12 anni e l’età in cui finiscono gli studi obbligatori è superiore ai 18 anni.

Le riforme economiche che vengono applicate nell’Uzbekistan hanno assicurato una crescita economica alta e stabile, l’aumento del livello dell’occupazione della popolazione e dei redditi familiari e rappresentano una premessa importantissima per la riduzione delle dimensioni del lavoro minorile nell’Uzbekistan. Così negli ultimi anni l’economia del paese ha visto un tasso di crescita superiore al 9%, il che assicura effettivamente la creazione di nuovi posti di lavoro per la popolazione adulta di alta qualifica e crea le condizioni economiche per la riduzione delle dimensioni del lavoro non qualificato e per l’eliminazione del lavoro minorile.

Anche il sistema della protezione sociale della popolazione, che include un insieme di organismi per una sviluppata protezione sociale, un sistema del sussidio alle famiglie ed un sistema di tutela rappresentano un fattore importantissimo per la contropposizione alle forme peggiori del lavoro minorile. Attualmente nell’Uzbekistan è stato praticamente eliminato il fenomeno sociale dell’abbandono infantile, il quale in molti paesi rappresenta il fattore principale per la generazione delle forme peggiori del lavoro minorile.

Attualmente nell’Uzbekistan vengono realizzate passo dopo passo le disposizioni del Piano d’azione nazionale. Prima di tutto si sta realizzando il monitoraggio sull’osservanza della legislazione del lavoro relativamente all’età minima per l’assunzione al lavoro e sulla prevenzione delle forme peggiori del lavoro minorile. In particolare, a seguito del monitoraggio sono stati perseguitati amministrativamente più di 150 pubblici ufficiali.

A partire dal 2009 sono state incluse tra le forme di rendiconti statistici di stato indici che riflettono la quantità dei lavoratori di età minore ai 18 anni.

Inoltre, sono state elaborate le raccomandazioni per la stipulazione di contratti collettivi tenendo conto dell’introduzione in essi delle proposte speciali per garantire l’osservazione dei diritti e delle garanzie supplementari previste dalla legislazione del lavoro e dalla legislazione della protezione del lavoro nei confronti dei giovani, in particolare delle persone che hanno meno di 18 anni, nonchè per assicurare la loro sicurezza sociale al lavoro.

Il 2 ottobre 2008 è stata adottata la Dichiarazione congiunta dell'Associazione degli agricoltori, del Consiglio della Federazione dei Sindacati dell’Uzbekistan, del Ministero del lavoro e della previdenza sociale in tema di Inammissibilità dell’utilizzo di lavoro minorile forzato durante i lavori agricoli.

Vengono regolarmente effettuati seminari di formazione con i dipendenti degli organi del lavoro, i media, i dirigenti sindacali e l'amministrazione delle provincie e le città in materia di prevenzione del lavoro minorile.

Al fine di creare nuovi posti di lavoro nelle zone rurali isolate con livelli elevati di disoccupazione, come alternativa economica al lavoro minorile per le famiglie a basso reddito è stato sviluppato e approvato il Programma aggiuntivo delle misure che garantiscono l'occupazione nei 41 distretti con la situazione difficile sul mercato del lavoro.

Per condurre il lavoro di sensibilizzazione di massa nell’attuazione delle disposizioni delle convenzioni dell’ILO il 12 luglio 2009 in collaborazione con la Camera bassa del Parlamento, con la partecipazione delle organizzazioni internazionali e dei media, è stata organizzata la tavola rotonda sulla Giornata mondiale per la lotta contro il lavoro minorile.

Circa il 50% della popolazione e delle risorse di lavoro dell’Uzbekistan sono concentrate nelle zone rurali. Così il 2009 è stato dichiarato “l'Anno dello sviluppo e della dotazione della campagna di tutti i servizi" ed è stato adottato il Programma di Stato, nell’ambito del quale sono state effettuate le misure speciali per la creazione dei posti di lavoro che garantiscono l’occupazione nelle zone rurali, in particolare:

In primo luogo, nelle campagne sono stati creati 140 mila posti di lavoro nel settore di servizi, compresa l’introduzione degli oggetti del commercio al dettaglio, del catering e dei servizi per i consumatori;

In secondo luogo, nelle aree rurali hanno avuto lo sviluppo i tipi di produzione ad alta intensità di lavoro per garantire la creazione di almeno 65 mila nuovi posti di lavoro nelle aziende di trasformazione dei prodotti agricoli, la produzione di prodotti alimentari e dolciumi, di abbigliamento, calzature e mobili, materiali da costruzione da materie prime locali, nonché l’allevamento del bestiame, pollame e costruzione delle serre;

In terzo luogo, sono stati creati 110 mila nuovi posti di lavoro grazie allo sviluppo delle piccole e le micro imprese (per la produzione dei beni di consumo, dei materiali da costruzione, ecc), le aziende agricole e le serre, nonché dell’ imprenditoria individuale;

In quarto luogo, nella campagna sono stati garantiti 70 mila posti di lavoro salariato in collaborazione con le imprese di industria leggera, tessile ed altri settori, così come attraverso lo sviluppo dell'artigianato nazionale;

In quinto luogo, è stata garantita l’occupazione ai 130 mila laureati dei collegi, e ai giovani temporaneamente disoccupati, a non meno di 2 mila persone disabili, a più di 7 mila persone che vivono in famiglie a basso reddito, ecc.

Al fine di superare gli effetti negativi della crisi finanziaria ed economica mondiale, l’Uzbekistan sta realizzando il programma anticrisi per il periodo 2009-2012, che contiene una serie di misure concrete, comprese quelle per la creazione di posti di lavoro e di occupazione della popolazione.

Una particolare attenzione viene concessa al sostegno delle imprese dei settori chiave nel settore reale dell'economia, garantendo loro un funzionamento stabile e aumento del potenziale di esportazione, tra cui:

• il funzionamento ininterrotto delle imprese esportatrici (l’aumento della loro competitività di prezzo, il sostegno al credito e al bilancio, lo sviluppo del potenziale di esportazione);

• la stimolazione della domanda nazionale non inflazionistica per i beni e servizi dei produttori nazionali (l’estensione del programma di localizzazione, le vendite dei prodotti nazionali, la costruzione di alloggi, la produzione di alimentari);

• la crescita dell’attività di investimento nel settore reale dell'economia (sostegno al credito, all’accelerazione dell’ammodernamento tecnologico delle imprese);

• l’ammodernamento dell’energia elettrica, riduzione dei consumi energetici e l'introduzione del sistema di fornitura dell’energia;

• il sostegno allo sviluppo delle piccole imprese e su questa base promozione dell'occupazione, creazione dei nuovi posti di lavoro;

• lo sviluppo delle infrastrutture industriali e sociali, il miglioramento degli insediamenti, l'espansione della produzione alimentare e il rifornimento del mercato interno, la stimolazione della produzione interna di beni di consumo non alimentari, l'espansione dei lavori di ricostruzione e la riparazione di abitazioni, la localizzazione della produzione di prodotti finiti, di componenti e materiali, ecc.

Nel luglio del 2010 l'Uzbekistan ha presentato al Comitato delle Nazioni Unite sui diritti economici, sociali e culturali, la sua Seconda relazione periodica sull'applicazione del Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali, che ha dettagliatamente spiegato le misure adottate dallo Stato e dalla società in materia di attuazione dei diritti del lavoro (articolo 6), le questioni della protezione sociale delle famiglie, della maternità e dell’infanzia (articolo 10), la garanzia dei diritti all’istruzione dei bambini e dei giovani (art.13, 14), cioè sono stati messi in evidenza le principali direzioni della politica di Stato per evitare le forme peggiori di lavoro minorile.

L’informazione dettagliata sulla tutela della salute e la sicurezza del bambino è anche contenuta nella Terza e Quarta relazione periodica dell’Uzbekistan per l’attuazione della Convenzione sui diritti del fanciullo (articolo 6), che attualmente è in esame da parte della Commissione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo.

L’Uzbekistan è pronto per un ulteriore dialogo e cooperazione con le parti interessate in materia di attuazione delle misure volte a rafforzare ulteriormente il sistema nazionale di tutela del lavoro e gli interessi di tutti i segmenti della popolazione sulla base delle disposizioni della legislazione nazionale e degli obblighi internazionali del paese.