Il caso di Saifulla Saipov

Дата публикации: Nov 02, 2017 6:42:58 PM

Il 31 ottobre 2017 nella città statunitense di New York è avvenuto un attacco terroristico, il sospettato è un 29enne cittadino dell’Uzbekistan Saifulla Saipov.

Le autorità della Repubblica dell’Uzbekistan confermano l’ipotesi sulla identità dell’attentatore.

Saipov Saifulla Habibulaevich è nato l’8 febbraio 1998 a Tashkent, ha conseguito gli studi in un college professionale e presso l’Istituto di Tashkent delle Finanze. Dopo la laurea ha lavorato come contabile in albergo della capitale “Sayohat”. Prima di partire per gli Stati Uniti aveva la fedina penale pulita e non è mai stato attenzionato dalle forze dell’ordine.

Nel 2010 Saifulla Saipov ha vinto la “green card” e nello stesso anno è partito per gli Stati Uniti. Negli ultimi anni conviveva con una cittadina uzbeka, residente temporaneamente negli Stati Uniti. Saipov, dalla sua partenza per gli Stati Uniti, non è mai rientrato in Uzbekistan neppure per visitare i genitori che tuttora vivono a Tashkent.

Saipov dal suo arrivo negli Stati Uniti, non si è mai presentato né registrato alle rappresentanze diplomatiche consolari dell’Uzbekistan così come prevedono le norme di legge.

I vicini della makhalla dove viveva Saipov, lo descrivono come una persona riservata e amichevole, che non destava alcun sospetto. Era cresciuto in una buona famiglia, i suoi genitori di fede musulmana, osservano e predicano l’Islam tradizionale e non hanno collegamenti con le correnti estremiste.

Dopo essersi trasferito negli Stati Uniti Saipov si è chiuso in se, cadendo sotto l’influenza dei gruppi radicali. La stessa informazione è stata comunicata anche dai media americani con riferimento alle testimonianze delle persone che conoscevano Saipov.

Il Presidente della Repubblica dell’Uzbekistan, Shavkat Mirziyoyev, nella sua lettera all’omologo americano Donald Trump, ha espresso il suo profondo cordoglio per le vite delle persone innocenti perse nell’atto terroristico di New York. Il Capo dello Stato ha ribadito la disponibilità della parte uzbeka di utilizzare tutte le forze e mezzi per collaborare con le indagini sull’atto terroristico.