20/09/10 I diciannove anni dell’indipendenza dell’Uzbekistan

Дата публикации: Feb 09, 2012 1:31:33 PM

I DICIANNOVE ANNI DELL’INDIPENDENZA DELL’UZBEKISTAN

Diciannove anni fa il nostro paese dichiarò la propria indipendenza entrando in una nuova fase di sviluppo storico. Guardando indietro al duro cammino percorso in questi anni, ricordiamo i difficili giorni che ha vissuto il nostro popolo, consapevoli del valore dell’impegno disinteressato e degli sforzi che sono stati fatti per l’ottenimento dell’indipendenza del Paese, e ci rendiamo conto di che cosa è stato fatto e di quali risultati sono stati ottenuti nel periodo dello sviluppo autonomo.

Ragionando su questo, bisogna ricordare che nei primi anni dell’indipendenza il nostro paese si trovava in condizioni difficili. La situazione fu aggravata, oltre che dai persistenti elementi del sistema governativo sovietico, dall’orientamento dello sviluppo economico dell’Uzbekistan tutto e troppo basato sulle materie prime e dal monopolio incontrastato nella produzione di cotone: questi erano aspetti che influenzavano in modo distruttivo l’economia, l’ecologia e il patrimonio genetico della nazione.

Con quelle condizioni esistenti fu molto importante bloccare da subito il crollo dell’economia e la crescita dell’inflazione; bisognava, inoltre, prevenire le conseguenze di una disintegrazione completa dei rapporti economici, produttivi e finanziari e l’ulteriore crescita della disoccupazione.

Nel primo periodo dell’indipendenza il Presidente Islam Karimov elaborò un piano per la creazione di uno Stato democratico e aperto, dall’economia di mercato socialmente orientata. In questo piano fu deciso che tramite la conservazione e l’ulteriore rafforzamento delle nostre usanze e tradizioni nazionali e alla accettazione dei valori comuni a tutta l’umanità, l’Uzbekistan si sarebbe sviluppato in armonia con la comunità mondiale.

La prima fase di riforme e trasformazioni prioritarie, oltre che di formazione delle basi dell’ordinamento statale nazionale, durata dal 1991 al 2000, ha avuto un ruolo particolarmente importante nella vita del nostro popolo.

Ugualmente cruciale è stato il periodo successivo, dal 2001 fino a oggi, in cui si è raggiunta la stabilizzazione dello sviluppo economico e dato il via a riforme coerenti nel campo politico, legislativo, giuridico-giudiziario, sociale e umanitario, che hanno contribuito all’aggiornamento della democrazia e allo sviluppo economico.

A questo proposito sottolineiamo che gli elevati standard raggiunti dal nostro Paese negli anni dell’indipendenza sono il frutto della realizzazione di una politica strategica di riforme, della liberalizzazione e dell’ammodernamento dell’economia del paese e della diversificazione della sua struttura, tutte ponderate e pensate con prospettiva di lungo periodo.

Il modello di transazione dell’Uzbekistan all’economia di mercato libero ma socialmente orientato, elaborato dal Presidente Islam Karimov, si è dimostrato essere assolutamente giusto e valido anche alla luce della crisi finanziaria ed economica mondiale scoppiata nel 2008. Questo modello è basato su cinque principi: il deindottrinamento, il pragmatismo nella politica economica, che si manifesta nella priorità dell’economia sulla politica, l’assegnazione del ruolo di riformatore allo stato, la supremazia della legge, il perseguimento di una politica sociale forte e la gradualità nella realizzazione delle riforme.

Autorevoli politici, economisti, esperti e analisti di tutto il mondo hanno dato la loro valutazione a questo modello, conosciuto in tutto il mondo come “modello di sviluppo uzbeko”, che incarna la via di sviluppo autonomo dell’Uzbekistan, e hanno espresso le loro opinioni sui suoi vantaggi.

Il tasso di crescita e di rinnovamento dell’economia, delle trasformazioni democratiche e, in generale, dell’ammodernamento del paese sono stati impressionanti e la realizzazione del piano nazionale per la formazione dei quadri e di una generazione fisicamente sana e sviluppata spiritualmente, che non ha analoghi nella prassi mondiale, hanno un’importanza storica e indubbi effetti positivi.

Oggi questo è confermato dai successi incoraggianti della nostra gioventù nel campo dell’istruzione, delle scienze, della cultura, dell’arte e dello sport e dal fatto che essa acquisisce conoscenze e competenze fondamentali.

Bisogna segnalare che la realizzazione del piano nazionale e del complesso delle misure per la riforma della sanità pubblica e la realizzazione di una politica sociale forte nella tutela del cittadino è importante per l’assicurazione degli interessi dell’uomo, che rappresentano il valore più alto per noi.

Dando atto alle cose fatte durante il periodo trascorso dall’indipendenza, siamo allo stesso tempo consapevoli della grandiosità e vastità delle sfide che il paese dovrà affrontare per l’ulteriore modernizzazione, liberalizzazione e ammodernamento della nostra economia e, in generale, della società.

Il nostro obiettivo finale è inserirci nel numero dei paesi democratici sviluppati e assicurare un degno tenore di vita per il nostro popolo, altruista e generoso, che ha le capacità, con il suo lavoro creativo, di rafforzare il Paese e renderlo più bello e forte.